Supply chain affettive tra agro-industria e migrazioni, contenimento e rifugio

27 gennaio 2018. Poco prima che mi accingessi alla stesura di questo contributo, alle prime ore dell’alba è giunta la notizia della morte di una giovane donna nigeriana nella tendopoli, divenuta ormai da anni una baraccopoli, sita nella Seconda Zona Industriale di San Ferdinando (Reggio Calabria). L...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Peano, Irene (author)
Format: bookPart
Language:ita
Published: 2019
Subjects:
Online Access:http://hdl.handle.net/10451/40257
Country:Portugal
Oai:oai:repositorio.ul.pt:10451/40257
Description
Summary:27 gennaio 2018. Poco prima che mi accingessi alla stesura di questo contributo, alle prime ore dell’alba è giunta la notizia della morte di una giovane donna nigeriana nella tendopoli, divenuta ormai da anni una baraccopoli, sita nella Seconda Zona Industriale di San Ferdinando (Reggio Calabria). La ragazza è stata trovata carbonizzata in un incendio tra i tanti di una tragica serie, che piagano da sempre questo insediamento – come tutti quelli che possono a buon titolo definirsi (ancorché parzialmente, come vedremo) i campi di lavoro dei distretti agro-industriali italiani. Altre due donne, anche loro nigeriane, e diversi uomini sono rimasti ustionati. Le autorità si sono affrettate ad escludere l’origine dolosa dell’incendio, mentre alcuni degli abitanti della baraccopoli sono convinti che si sia trattato di un gesto di vendetta legato ad una lite. Sono diversi i precedenti di aggressione, a volte anche fatale, subita dalle donne che popolano questi spazi.